lunedì 22 giugno 2009

Well done


Come forse i miei due lettori avranno già capito, la figura retorica che preferisco è l'ironia. Per un sacco di ragioni, alcune delle quali non ben chiare neppure per me. Forse perchè sono timido (qualcuno scandirà questa parola battendo le nocche su una superficie dura, TI-MI-DO...), forse perchè quest'intervallo di tempo che chiamiamo vita è troppo serio per prenderlo sul serio, o forse... boh, non importa, è così e basta. Allora, tornando al nuovo titolo del mio blog, "well done" ha due significati, ora prendo quello che si riferisce a carne tanto ben cucinata da essere quasi sfatta, totalmente snervata e probabilmente desiderosa di una lunga pausa di riflessione da condursi preferibilmente su remote isole caraibiche.

A tra poco per i miei commenti post elezioni.

venerdì 5 giugno 2009

Anche il PD mi sostiene


Buone notizie (almeno per me) dal fronte elettorale.
Come potete constatare visitando questa pagina, anche nel Partito Democratico sta prendendo piede la ragionevolezza e una visione politica più matura e consapevole - in poche parole: anche nel PD il sottoscritto ha i suoi sostenitori!

(vota Antonio - vota Antonio - vota Antonio)

martedì 2 giugno 2009

Appello agli elettori di Ferrara - 1


VOTA CAPUZZO - VOTA CAPUZZO - VOTA CAPUZZO


PER IL CONSIGLIO COMUNALE E LE CIRCOSCRIZIONI 1 E 4

Cari concittadini,
sono Roberto Capuzzo e vi chiedo 5 minuti per esporvi le ragioni della mia candidatura alle elezioni amministrative ferraresi del 6-7 giugno prossimi.

Chi mi conosce sa che non ho mai voluto occuparmi di politica, e potrebbe stupirsi di questo mio ripensamento. Ma l'ottobre scorso, parlando con Romeo Savini, ho praticamente inciampato in alcuni dati di fatto che mi hanno portato alle seguenti considerazioni che vorrei condividere con voi:

La città sta attraversando un periodo di profondo declino economico e sociale, per ora in parte mascherato dalla crisi finanziaria mondiale e da quella economica italiana.
Lungi dall'attrarre nuovi investimenti produttivi e nuova popolazione attiva, Ferrara riesce solo a produrre emigrazione culturale e pendolarismo tra i giovani e aumento dell'età media dei suoi cittadini insieme al più alto tasso di mortalità per tumore dell'Emilia-Romagna.

Per rimediare ci sarebbe bisogno di pesanti investimenti in innovazione tecnologica, infrastrutture, ambiente, sanità, educazione, ma il Comune è strangolato da un debito colossale (più di 160 milioni di euro, in crescita) che impedisce non solo qualunque manovra di rientro del debito, ma perfino l'erogazione normale dei servizi più elementari. Ciò nonostante, gli sprechi dell'Amministrazione Comunale sono enormi, basta guardare l'elenco degli incarichi esterni commissionati.

Dopo la (s)vendita delle ex municipalizzate Acosea e AGEA, il nostro Comune ha perso il controllo della situazione mantenendo solo l'1% delle quote azionarie, per cui per tariffe e manutenzione degli impianti i cittadini ferraresi possono solo sperare nel buon cuore di Hera e dei suoi azionisti.

La costruzione della centrale a turbogas dell'ENI, che produrrà sicuramente energia elettrica in eccesso rispetto al fabbisogno locale e miseri 20-30 posti di lavoro a basso livello, porterà nessuno sconto sulla bolletta elettrica dei ferraresi e una probabile nube arancione di nanoparticelle negli orizzonti cittadini.

L'agibilità del nuovo ospedale di Cona, che si è voluto costruire in zona notoriamente paludosa contro ogni principio di buon senso per motivi che restano avvolti nella caligine del sospetto, è tutta da verificare, così come la possibilità che il trasferimento dal Sant'Anna di apparecchiature e attività possa avvenire in pochi mesi come affermato.

La trasparenza e il coinvolgimento dei cittadini nel governo della città sono stati sinora estremamente carenti, anche in confronto con Comuni simili, come Modena o Reggio Emilia.

La viabilità è divenuta caotica e penosa, i parcheggi sono insufficienti e minacciati di conversione a area edilizia, manca ancora una tangenziale completa.

L'illuminazione pubblica è costosa e inefficiente, e perfino in piazza Trento e Trieste del tutto insufficiente.

Il degrado del centro storico sta rapidamente toccando livelli preoccupanti per la sicurezza dei passanti, specie i più anziani, nella totale indifferenza della Polizia Municipale costretta a dedicarsi al più redditizio sport delle multe per sosta vietata.

Il forese è stato abbandonato a sè stesso, e langue tra problemi di sicurezza, chiusure di attività produttive e scuole, mancanza di illuminazione e latitanza di trasporti pubblici e dell'Amministrazione Comunale in genere.

Tutto ciò evidenzia - al di là di ogni altra considerazione - una manifesta incapacità dei politici ferraresi che hanno governato la città negli ultimi dieci anni ad assolvere i loro compiti. La ragione principale che ha portato persone incapaci ai vertici della nostra Amministrazione Comunale risiede nel loro essere politici di professione, la cui carriera dipende esclusivamente dalle logiche interne a gruppi di potere che risiedono altrove, a Roma o - talvolta - Milano e che non si curano degli interessi dei cittadini ferraresi.
Per questo ritengo che la sola soluzione logica ai problemi della nostra città sia quella di portare alla guida del Comune cittadini ferraresi con residenza e radici a Ferrara, che non siano politici di professione ma abbiano dimostrato la loro competenza amministrativa e organizzativa nella loro attività professionale.

Per queste ragioni ho deciso di investire la cosa più preziosa che ho, il mio tempo, e anche un po' di denaro per instaurare invece un circolo virtuoso:
  1. sviluppare a Ferrara un nuovo tessuto produttivo, incentrato sulle nuove tecnologie emergenti (non ha senso puntare su treni partiti 30 anni fa) che produca in loco ricchezza e che attiri tecnici e manager prima e turismo di tipo business poi;
  2. rendere estremamente accogliente e confortevole la città con servizi e infrastrutture adeguate, in modo da incentivare la residenza nel nostro Comune e attrarre turismo d'elite, come quello congressuale e professionale;
  3. integrare Università e Istituti educativi superiori con il settore produttivo ferrarese, in modo da far incontrare domanda e offerta di lavoro e rendere sempre più vantaggioso impiantare aziende hi tech da noi.
Tuttavia il primo passo da compiere consiste in una profonda Riforma della Macchina Comunale (Sindaco - Giunta - Amministrazione), per recuperare immediatamente efficacia ed efficienza, eliminare gli sprechi di denaro pubblico e le sacche di privilegio e avviare il rientro dal debito. In quest'ambito vorrei rivedere tutti i contratti di servizio con aziende private, in particolare Hera e ICA, per verificare gli spazi di manovra disponibili per migliorare e riportare sotto controllo i servizi offerti.

Essendo del tutto indipendente da qualsiasi partito e con trent'anni di esperienza in campo industriale (l'ultimo progetto che ho diretto prima di tornare a Ferrara valeva 85 milioni di euro con oltre 400 specialisti a riporto), penso di avere le capacità necessarie per assolvere questo compito. Naturalmente devo prima essere eletto, ed è per questo che mi sono permesso di scrivervi personalmente.

Vi saluto cordialmente e vi auguro buon voto, qualunque scelta decidiate di fare.