sabato 25 aprile 2009

Nuda veritas - quando Girolamo non seguì l'esempio del nonno


Botticelli - Nuda Veritas, particolare de La calunnia di Apelle

Giorgio Vasari affermava che Botticelli fosse stato un seguace di Girolamo Savonarola, poiché secondo lui il pittore nelle sue ultime opere venne influenzato dal clima di crisi politica e religiosa che visse Firenze durante gli anni del frate ferrarese. Probabilmente ciò non è vero, ma certo il dipinto allegorico "La calunnia di Apelle", realizzato tra il 1490 e il 1495, appare una coincidenza formidabile (Savonarola fu arso nel 1498, dopo essere stato scomunicato e processato per eresia).
Ora sappiamo tutti cosa sia capitato al nostro concittadino, e perchè: fin tanto che si era limitato a predicare contro la corruzione della classe dirigente di allora era stato ignorato, vilipeso o al più sbeffeggiato, come testimoniano le cronache del tempo, per la sua pronuncia emiliana che doveva suonare barbara alle orecchie fiorentine e per il suo modo pittoresco di esporre. Quando però dalla predica passò alla politica, cioè scese in campo (!), immediatamente conquistò sia un certo nugolo di sostenitori, generalmente del tipo "vai avanti tu che a noi scappa da ridere", che un potente gruppo di nemici che gliela fecero pagare cara. Orbene, pare che il giovane Savonarola, nel suo atteggiamento moralista contro la corruzione dei tempi, e particolarmente della Chiesa, sia stato grandemente influenzato dal nonno Michele, noto medico di origine padovana e autore di testi di medicina. Michele Savonarola (1385-1468) fu archiatra del marchese Niccolò III d'Este e della corte ferrarese: fu uomo profondamente religioso, cultore della Bibbia, di costumi semplici e severi e, pur cortigiano, o forse proprio per questo, sprezzatore della vita di corte. Ma non si immischiò mai negli affari cittadini, raggiungendo così felicemente la tarda età e lasciando una cospicua eredità e un buon ricordo di sè.
Mi sta sorgendo qualche dubbio...

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