Lo so, non ve ne frega niente. Ma voglio dirvelo egualmente, anche se forse perderò qualche preferenza. La molla decisiva per la mia "discesa in campo" è stata una riflessione su questa foto:
Quando l'ho trovata (sulla rete) ho pensato a tutti quei ferraresi costretti dal loro attaccamento alla nostra città non meno che dalle loro condizioni economiche a una vita di pendolarismo. E a tutti gli altri che, come feci io tanti anni fa, hanno preferito andarsene: ubi labor, hic Gaius. E, infine, al circolo vizioso così instauratosi: chi va a lavorare in altre città vi porta ricchezza, tanto più se vi trasferisce anche la residenza: e non la crea qui, aggravando così la situazione e producendo nuovi pendolari ed emigranti.
Così ho deciso di investire la cosa più preziosa che ho, il mio tempo, e anche un po' di denaro per instaurare invece un circolo virtuoso:
Così ho deciso di investire la cosa più preziosa che ho, il mio tempo, e anche un po' di denaro per instaurare invece un circolo virtuoso:
- sviluppare a Ferrara un nuovo tessuto produttivo, incentrato sulle nuove tecnologie emergenti (non ha senso puntare su treni partiti 30 anni fa) che produca in loco ricchezza e che attiri tecnici e manager prima e turismo di tipo business poi;
- rendere estremamente accogliente e confortevole la città con servizi e infrastrutture adeguate, in modo da incentivare la residenza nel nostro Comune;
- integrare Università e Istituti educativi superiori con il settore produttivo ferrarese, in modo da far incontrare domanda e offerta di lavoro e rendere sempre più vantaggioso impiantare aziende hi tech da noi.
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