martedì 26 maggio 2009

La Riforma della Macchina Comunale - il principio del sarto (ovvero: progetto di trasformazione dei processi aziendali comunali)


Quasi ogni progetto di CM presenta due fasi o sottoprogetti: il progetto di trasformazione dei processi aziendali e il progetto di cambiamento organizzativo. Vediamo ora il nostro progetto di trasformazione dei processi aziendali comunali.

RinnovaFerrara intende rivoluzionare il principio a partire dal quale si sono configurati gli attuali servizi comunali, quello per cui le esigenze vere o presunte dell'Amministrazione vengono prima delle necessità del cittadino.

Prendiamo ad esempio un artigiano che, per acquisire un'importante commessa, abbia deciso di ampliare la propria officina, installandovi nuovi macchinari. Necessiterà dunque di un prestito, alcuni permessi e molta documentazione a corredo. Generalmente, per il primo dovrà rivolgersi a una Banca, che gli chiederà documentazione a supporto (com'è noto, le Banche prestano denaro solo a chi ce l'ha).

Parte di questa documentazione avrà come fonte l'Amministrazione Comunale. Inoltre, anche alcuni dei permessi necessari e della documentazione a corredo dovranno essere richiesti alla stessa Amministrazione Comunale. Secondo il principio attuale, il poveretto dovrà fare il giro delle sette chiese (e degli undici sportelli, magari dislocati in parti opposte della città) e perdere un sacco di tempo, denaro e buonumore seguendo code ciclopiche, affrontando impiegati malmostosi e disposizioni cervellotiche dell'autorità incompetente (è il caso di dirlo), producendo pacchi di carta alti come un bambino di due anni e che nessuno leggerà, il tutto - per di più - nell'orario più scomodo per lui, cioè 9 -12.

Cambiamo orizzonte, e applichiamo la regola di RinnovaFerrara: configurare i servizi addosso ai cittadini come il sarto taglia l'abito sul cliente. Per prima cosa, niente code agli sportelli. Le richieste di permessi, certificati e quant'altro potranno essere effettuate via internet, a qualunque ora. E fornite al cittadino con lo stesso mezzo. Di più, se è la Banca o altro Ente noto a richiederli e il cittadino lo autorizza, potranno essere forniti direttamente al richiedente terzo, sempre per via telematica. Di più ancora, il Comune dovrebbe stringere accordi con altri Enti Pubblici già avviati sulla strada dell'automatizzazione, come l'INPS, e fare da collettore di certificati e quant'altro emesso dai partner quando il "capocommessa" è lui (e ovviamente ricambiando quando il capocommessa è uno dei partner). Il tutto senza uccidere nessun albero. Zero code, zero perdita di tempo, zero perdita di lavoro, zero spreco di carta.

Inoltre, desidero farvi notare, se le informazioni sono tutte elettroniche e accessibili via rete cade la necessità che il dipendente comunale sia in ufficio per manovrarle. Quindi le sue timbrature del cartellino perdono totalmente interesse anche per Brunetta: basterà che il computer tenga traccia del tempo intercorrente tra l'avvio di una pratica e la sua evasione per capire se i dipendenti responsabili producono o no.
Infine il carico da novanta: non tutti i documenti che si richiedono in Comune richiedono l'intervento umano. Molti, forse la gran parte, potrebbero essere emessi su richiesta con semplici controlli automatici, quindi senza intervento umano. Quindi liberando da un lavoro umiliante da passacarte tante brave persone che potrebbero occuparsi di cose più importanti e utili.

Se non avete ancora deciso di votare per noi, vuol dire che almeno uno degli altri candidati a sindaco è vostro fratello o al massimo zio.
(segue in uno dei prossimi post)

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